Non si sa, come mai questa pianta abbia scelto proprio la zona più a sud della Calabria per crescere e fruttificare in maniera quasi esclusiva. Molti sono stati i tentativi di introdurla in altre zone, dalla stessa Italia, all’Europa, all’Asia, in Israele, in America, riuscendoci soltanto in Africa, in una regione della Costa d’Avorio.
In molti attribuiscono a questo fenomeno, il microclima di cui gode la costa del “bergamotto”, ma senza individuarne le reali cause, forse perché impossibili da individuare. Probabilmente si tratta di un insieme di fattori, tra i quali: la lieve differenza tra la temperatura diurna e quella notturna nell’arco dell’anno in tutta la zona; la conformazione geomorfologica dell’area coltivata a bergamotto, caratterizzata dalla presenza di ampie valli solcate da caratteristici corsi d’acqua denominati “fiumare”, anch’esse tipiche di questa zona; i venti di scirocco che periodicamente investono la zona portando d’inverno piogge abbondanti e d’estate caldo umido (mentre generalmente il caldo estivo è secco); il suolo caratterizzato da terreni alluvionali ricchi di sostanze minerali e l’abbondante acqua per l’irrigazione estiva anch’essa ricca delle stesse sostanze; ecc.
Tutti questi fattori concorrerebbero alla “perfezione organolettica” dell’olio essenziale di bergamotto, estratto dalla buccia del frutto mediante un procedimento “a freddo” e fa sì che Reggio Calabria sia chiamata la Citta del bergamotto.